Le visite guidate si svolgono: sabato ore 16.00 (ora solare 15.00); domenica 12.00 e 16.00 (ora solare 15.00)
Il Castello si trova a 1.000 metri e domina la Piana del Cavaliere. Segnava infatti il confine dello Stato della Chiesa quando il Cardinale Francesco Barberini, nipote del Papa regnante Urbano VIII, ne era il proprietario. Il Palazzo Baro-nale ha la tipica forma a V, a sinistra vi è l'ingresso alla sala convegni: moderno ambiente ricavato nell'antica sala d'armi che può accogliere circa cento persone ed è dotata di sofisticati impianti di diffusione e proiezione. Attraverso un arco fiancheggiato da due alte torri merlate recanti nella sommità stemmi in pietra degli antichi proprietari, si accede al cortile, delimitato su tre lati dal corpo di fabbricati abitativi e sovrastato a nord dall'imponente mole della fortezza. Nell'ala est del cortile troviamo il corpo di guardia, ora abitazione dei guardiani; quindi la tavernetta, ricavata nel locale più antico del castello. Il pavimento in cotto e il soffitto, in possenti travate lignee, sono originali dell'epoca. Le pareti rustiche conservano le tracce del passato: nicchie, finestrelle richiuse, incastri di scale e architravi di porte. Di seguito il grande forno per la cottura del pane. Da questo vano, attraverso un cancelletto di ferro, si scorge ciò che resta di antichi muri demoliti ed interrati per le successive ristrutturazioni. Nell'ala ovest erano situati anticamente cantine, granai e magazzini, ora usati come sede di cabine idriche, elettriche e termiche. Caratterizza il cortile il ro-mantico pozzo e le due scale d'accesso al castello.
Tra le due scale sono poste delle epigrafi che ricordano i passati interventi di riattamento e miglioramento. Quella del Cardinale Francesco Barberini del 1712, quella con il motto del conte Corvin-Prendowski del 1895 e quella dei Giorgi-Monfort che restaurarono il castello nel 1932-34. Alle pareti sono appesi pregevoli quadri: ai lati del caminetto, due paesaggi del pittore tedesco Rosa da Tivoli, al secolo Philipp Peter Roos (1655-1706), di fronte La Vergine a mezza fi-gura del Ribera detto lo Spagnoletto (1588-1656)
ed una natura morta del Fieravino detto il Cavalier Maltese (1620-1682). Domina il salone il grande dipinto (m. 5,22x2,10) di Luigi Garzi (1638-1721), rappresentante il passaggio del Mar Rosso.