Il borgo prende il nome dal particolare materiale usato per costruire le abitazioni: il tufo. Infatti la tecnica costruttiva di tutti gli altri centri carseolani si basa principalmente sull'uso della pietra calcarea, a differenza di ciò che accade a Tufo. Tufo Alto, Tufo Basso e Villa sono talmente vicine tra loro da formare effettivamente un unico agglomerato.
Le prime notizie storiche certe su Tufo sono reperibili nel registro dell'abbazia benedettina di Farfa, sita vicino a Rieti; in questo documento Tufo è citato come già esistente nel 1032. Non lontana dalla strada che collega Pietrasecca a Tufo Basso, nei pressi del cimitero, si posiziona una delle emergenze storico-architettoniche più importanti del carseolano: la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Isolata, appena discosta dalla strada provinciale, lì dove quest'ultima si allarga a formare una piccola piazza, la chiesa si adagia sul leggero declivio di modesta altura, circondata da folti boschi di latifoglie. Caratteristici sono i castagneti da frutto di Santa Lucia a Nord dei Monti Carseolani.