Riofreddo, con i suoi circa 800 abitanti, sorge a oltre 700 m.s.l.m., a cavallo tra il Lazio e l’Abruzzo, lungo la Via Valeria, un antico tratturo pastorale e via consolare romana. Il suo nome deriverebbe dal latino Rivus Frigidus, gelido ruscello, in riferimento al torrente Bagnatore che lambisce il borgo. La sua particolare posizione geografica ha fatto si che nell’antichità fosse il paese di confine tra lo Stato Pontificio ed il Regno di Napoli e, allo stesso tempo, che fosse un punto di passaggio fin dalla preistoria, come testimoniano i nume-rosi reperti rinvenuti nel suo territorio. Molti sono, infatti, i reperti risalenti alla preistoria, all’età del bronzo e del ferro. Inoltre, sono stati individuati anche vari castellieri, ossia insediamenti fortificati realizzati su alture, i quali dimostrano l’abitabilità di questo territorio, co-sì ricco di sorgenti. Oggi passeggiando per le piccole strade del borgo non può non notarsi l’Arco di Santa Caterina, l’antica porta di accesso a Riofreddo per chi veniva da Roma, di recente ristrutturazione e uno dei simboli del paese; la Chiesa della SS. Annunziata, adiacente all’antico ospedale medievale, oggi sede del Municipio, risalente al 400, ricchissima di affreschi tanto da essere considerata uno dei più importanti documenti pittorici del primo 400 dell’intera regione; la Chiesa ed il Monastero di San Giorgio, risalenti al VIII secolo, soggetti a numerosi rimaneggiamenti nel cor-so dei secoli, dei quali il più importante risale alla fine del XII secolo, quando vennero totalmente riedificati.
Il Castello Colonna - Del Drago - Pelagallo, invece, posto su un’altura domina l’intero borgo. Venne eretto intorno all’XI secolo e originariamente aveva una forma quadrilatera e quattro torri cilindriche agli angoli, successivamente ridotte a due.
Infine, merita di essere visitato il Museo della Culture Villa Garibaldi, un museo demoetnoantropologico, nel quale sono conservate le testimoniante storiche e culturali della comunità di Riofreddo.
