Comune di CARSOLI (AQ)

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Informazioni e prenotazioni

Comune di Carsoli, piazza della Libertà 1

Tel. centralino 0863 9081

E-mail: info@comunedicarsoli.aq.it 

Descrizione

Il primo febbraio del 1000 il conte dei Marsi Rainaldo II, figlio di Berardo I, fondò il monastero di Sanctae Mariae in Cellis, nel territorio carseolano e vi insediò, come suo abate, Dodone. Nel dicembre del 1060 il monastero passò definitivamente fra i possedimenti dei monaci di Montecassino e vi rimase fino agli inizi del XVII secolo. Alla fine del Quattrocento il priorato fu dato in commenda come beneficio semplice a preti secolari che pagavano una tassa a Montecassino di 12 ducati d'oro: l'ultimo priore di cui si conosce il nome fu don Annibale Caracciolo di Albe, nominato il 3 novembre del 1600. In età rinascimentale la chiesa fu ornata di un porticato sulla parte frontale, mentre intorno alla seconda meta del '600 la stessa, in fase di abbandono, subì un dissesto strutturale che portò all'annullamento dell'area presbiteriale e all'avanzamento dell'ingresso sul porticato con il tamponamento delle tre arcature su cui furono reimpostate due monofore ed il portale centrale. I due portali laterali furono, nel 1676, sistemati sulla facciata di Santa Maria della Vittoria di Carsoli. L'aspetto attuale della chiesa, posizionata sul fianco destro del cimitero di Carsoli, è frutto di una risistemazione risalente al '700, con la facciata orizzontale divisa da una cornice che separa la parte inferiore, decorata da un portale e da due monofore (con porticato cinquecentesco tamponato), dalla parte superiore, contrassegnata dalla murata finestra tardo-rinascimentale. Il portale, databile al XII secolo, presenta notevoli decorazioni vegetali e zoomorfe con architrave decorato dal tema dell'Agnus Dei centrale, con i simboli dei quattro evangelisti sui lati. Sul lato sinistro s'innalza la maestosa torre campanaria, una tra le torri meglio conservate della Marsica, con le sue aperture composte da monofore, bifore e trifore, e la base costituita da grossi blocchi figurati provenienti da monumenti funerari romani, posti in origine, lungo il vicino percorso della via Valeria. 

Altro da vedere

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